I futures sul petrolio Brent, dopo tre settimane di ribassi, stanno tentando un recupero, testando la linea di un nuovo potenziale trend. Le principali resistenze sono situate ai livelli di 76,2 e 77,37 dollari al barile, dove il mercato potrebbe affrontare una nuova ondata di vendite.
Un supporto fondamentale alle quotazioni è dato dall'inasprimento delle sanzioni statunitensi sul petrolio russo e iraniano, nonché dalla crescita delle posizioni corte speculative, che potrebbero innescare acquisti improvvisi in caso di movimenti rialzisti volatili.
Tuttavia, permangono anche fattori negativi. Le guerre commerciali di Donald Trump continuano a esercitare pressioni sull'economia globale. In Europa si registra una diminuzione stagionale della domanda di risorse energetiche.
Gas naturale
Dopo una correzione a fine gennaio fino a 3 dollari per MMBtu, i futures stanno mostrando una crescita costante, testando l'area di resistenza discendente. C'è ancora potenziale per un movimento verso 3,55, tuttavia gli indicatori RSI sui grafici orari non segnalano ipercomprato, lasciando spazio a un'ulteriore crescita moderata.
Notizie di mercato
Donald Trump ha annunciato l'introduzione di dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti, ma le tempistiche esatte non sono ancora state specificate. Queste restrizioni potrebbero avere un impatto sul settore petrolifero statunitense, poiché molti impianti di perforazione utilizzano acciaio specializzato importato, che non viene prodotto negli Stati Uniti.
Durante il primo mandato presidenziale di Trump, alcune compagnie petrolifere erano riuscite a ottenere esenzioni da misure simili.
Il mercato petrolifero sta affrontando un aumento delle posizioni ribassiste da parte degli hedge fund. Secondo i dati CFTC, nella settimana conclusasi il 4 febbraio, il numero di posizioni corte sul WTI è aumentato da 15.774 a 57.441 lotti, raggiungendo il livello più alto degli ultimi tre mesi.
L'ultimo report di Baker Hughes ha mostrato che il numero di impianti di trivellazione per petrolio e gas è aumentato nella settimana conclusasi il 7 febbraio, ma rimane comunque inferiore del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Questo indicatore è tradizionalmente considerato un segnale anticipatore della futura produzione e il suo calo potrebbe suggerire un possibile indebolimento dell'offerta nel medio termine.
L'Unione Europea sta valutando un parziale allentamento delle sanzioni contro la Siria nel settore energetico. Si sta discutendo la possibilità di revocare il divieto di importazione di petrolio siriano e rimuovere le restrizioni sull'esportazione di tecnologie per il settore petrolifero e del gas del Paese.
Se questa decisione dovesse essere presa, potrebbe modificare parzialmente l'equilibrio dell'offerta globale di petrolio.
Fattori chiave da monitorare questa settimana
11 febbraio – Pubblicazione API sulla variazione settimanale delle scorte di petrolio, previsione a breve termine dell'EIA sui mercati energetici globali.
12 febbraio – Dati ufficiali EIA sulle scorte di petrolio e prodotti petroliferi, rapporto mensile dell'OPEC, dati sull'inflazione negli USA e discorso di Jerome Powell, che potrebbe influenzare il tasso di cambio del dollaro e le quotazioni del petrolio.
13 febbraio – Pubblicazione del rapporto mensile dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) e aggiornamento dei dati EIA sul mercato del gas naturale.
14 febbraio – Aggiornamento delle statistiche Baker Hughes sul numero di impianti di trivellazione.
Questa settimana sarà cruciale per determinare la direzione futura dei mercati del petrolio e del gas. Gli investitori dovranno monitorare attentamente i dati macroeconomici e la retorica sulle sanzioni, poiché questi fattori determineranno l'andamento dei prezzi nel breve termine.