Il principale candidato alla carica di presidente della Fed per l'anno prossimo, il governatore Christopher Waller, ha bruscamente cambiato la sua posizione, un evento che non poteva non influenzare il mercato valutario.
Waller, che è nella short-list dell'amministrazione come candidato presidente della Fed, potrebbe aver percepito una certa pressione che lo ha portato ad agire come lo stretto alleato del presidente Donald Trump, Stephen Miran, che vota per un taglio radicale dei tassi di interesse. Waller si crea così una base piuttosto solida per ottenere il supporto della Casa Bianca.

Tale manovra comporta tuttavia alcuni rischi. Da un lato, la lealtà alla Casa Bianca può rafforzare la sua posizione nella lotta per il posto così ambito. Dall'atro, un brusco cambiamento di posizione potrebbe far mancare la fiducia degli altri membri della Fed e dei mercati finanziari, che lo ritengono un politico più conservatore e prevedibile.
L'impatto della pressione politica sulle decisioni della Fed rimane oggetto di acceso dibattito. L'indipendenza della banca centrale è la pietra angolare di un'economia stabile, e qualsiasi tentativo di intervento politico può minare la fiducia nella valuta nazionale e causare gravi turbolenze economiche. Waller, esperto economista, è ben consapevole di questa sottile linea di demarcazione e deve agire con estrema cautela per non compromettere, con la propria ambizione personale, la stabilità del sistema finanziario.
Ha sostenuto per mesi una ripresa dei tagli dei tassi, con alcuni dei suoi colleghi che si mostravano scettici al riguardo. La settimana scorsa Waller ha però chiarito che un quarto di punto sarebbe per lui sufficiente. Ma, come vediamo, è cambiato tutto. "Tutti sappiamo che dovremo giungere a qualche tipo di compromesso affinché la politica sia chiara e coerente per i mercati e il popolo americano", ha detto Waller in un evento a New York.
Ricordo che Trump non sta soltanto valutando le candidature per la carica di prossimo presidente Fed. Il tycoon sta infatti perseguendo una campagna più ampia per aumentare il controllo sulla Fed, nel tentativo di eliminare l'influenza della politica sulle decisioni in materia di tassi di interesse. Oltre a chiedere costi di prestito inferiori, Trump e i suoi alleati vogliono che la Fed sia critica con se stessa e possibilmente attui riforme radicali. Poiché Waller è uno dei principali pretendenti al posto di Jerome Powell, il cui mandato termina a maggio del prossimo anno, il suo approccio a queste questioni è attentamente esaminato da tutte le parti.
L'attuale visione politica di Waller suggerisce un taglio dei tassi, e il suo attivo sostegno a questa idea ha portato alcuni a chiedersi se si stia semplicemente candidando per la presidenza. Per tutto il 2025 Waller ha sostenuto che i dazi imposti da Trump avrebbero portato a un aumento dei prezzi una tantum. Quando si è trattato di evidenziare la debolezza del mercato del lavoro, Waller era in prima linea. A giugno aveva sottolineato i crescenti segnali di instabilità ed era diventato il primo politico a dichiarare la necessità di riprendere i tagli dei tassi. Alla successiva riunione sulla politica monetaria di luglio espresse disaccordo in merito alla decisione della maggioranza di lasciare i tassi invariati.
Non è la prima volta che la Waller assume una posizione contraria e continua a difenderla nonostante lo scetticismo dei colleghi. Nel 2022 venne criticato per aver affermato che la Fed sarebbe stata in grado di frenare l'inflazione senza un forte aumento del tasso di disoccupazione.
In ogni caso, quanto più morbidi saranno i politici della Fed nelle loro dichiarazioni, tanta più pressione verrà esercitata sul dollaro statunitense.
Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico EUR/USD, ora gli acquirenti devono pensare a come raggiungere il livello di 1,1620. Solo questo permetterà di mirare al test di 1,1650. Da lì si potrà salire a 1,1700, ma riuscirci senza il sostegno dei principali operatori sarà piuttosto problematico. L'obiettivo più lontano è il massimo di 1,1725. In caso di calo dello strumento di trading intorno al livello di 1,1590, ci si aspettano azioni significative da parte dei grandi acquirenti. Se lì non dovesse esserci attività, non sarebbe male aspettarsi un aggiornamento del minimo di 1,1545, o un'apertura di posizioni lunghe da 1,1500.
Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico GBP/USD, gli acquirenti della sterlina devono conquistare la resistenza più vicina a 1,3360. Solo questo permetterà di puntare a 1,3385, oltre cui sarà piuttosto difficile sfondare. L'obiettivo più lontano sarà intorno a 1,3420. In caso di calo della coppia, gli orsi cercheranno di riprendere il controllo sopra 1,3320. Se ci riusciranno, la rottura di questo intervallo infliggerà un duro colpo alle posizioni dei tori e spingerà la coppia GBP/USD verso il minimo di 1,3280, con la prospettiva di un'estensione a 1,3250.
